sabato 25 Gennaio 2025
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Finisce con successo in Etiopia Vertice dell’Unione Africana

Il 28º Vertice dell'Unione Africana (UA) ha concluso il 31 gennaio le sue sessioni nella sede dell'organizzazione ad Adis Abeba, dopo più di una settimana di lavori e varie negoziazioni su aspetti chiave dell'organismo. 

 
Durante l’ultimo giorno di sessioni e per l’ottava occasione consecutiva, l’UA approvò questo martedì per consenso una risoluzione che esige il sollevamento del bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba da più di mezzo secolo. 
 
L’elezione del Cancelliere del Chad, Moussa Faki Mahamat, come nuovo presidente della Commissione dell’UA, il suo organo esecutivo, e come vicepresidente l’ambasciatore del Ghana, Thomas Kwesi Quartey, oltre all’integrazione del Marocco a questa organizzazione, furono gli eventi più importanti del primo giorno dell’appuntamento dei capi di Stato e di Governo di questa entità. 
 
Esperti nella sede dell’UA ad Addis Abeba sono stati d’accordo nel confermare a Prensa Latina che questi temi furono tra i più incandescenti nelle lunghe discussioni a porte chiuse negli ultimi giorni, tanto a livello di cancellieri ed esperti, come dei capi delle delegazioni. 
 
Gli stessi specialisti segnalarono che dopo la decisione di accettare l’entrata del Marocco, 32 anni dopo la sua uscita volontaria dall’allora Organizzazione dell’Unità Africana, la Repubblica Araba Saharawi Democratica potrebbe affrontare nuove manovre del governo di questo paese per imporre i suoi criteri sulla controversia bilaterale. 
 
Tuttavia, il nuovo scenario potrebbe aprire un’opportunità per l’inizio di manovre destinate a risolvere in maniera definitiva il confronto tra entrambe le parti o almeno diminuire le tensioni bilaterali. 
 
Un tema chiave che rimane in attesa è quello del preventivo dell’organizzazione, suffragato del 70% da nazioni occidentali, quello che secondo i dirigenti dell’entità ed i leader di alcuni paesi, potrebbe diminuire l’indipendenza dell’attuazione dell’UA e creare compromessi a beneficio di quelli che pagano la maggior parte dei conti dell’organizzazione. 
 
La nuova direzione dell’UA, includendo il presidente pro-tempore, il mandatario della Repubblica della Guinea, Alpha Condè, avrà inoltre come compiti prioritari passare il potere ai settori giovanili, in corrispondenza con lo slogan di questo appuntamento:  “Approfittare della Rendita Demografica attraverso Investimenti nella Gioventù, dovuta, tra gli altri fattori, agli alti livelli di disoccupazione in questo gruppo di popolazione ed il povero accesso all’educazione superiore. 
 
Altre azioni anche importanti sono la lotta contro il terrorismo e la necessità di risolvere attualmente con mezzi pacifici i conflitti latenti nel continente. 
 
Specialisti vicini alla conferenza dissero a Prensa Latina che a dispetto dei difficili temi abbordati nel grande appuntamento, l’evento risultò un successo e segnò una nuova pietra miliare nel ruolo dell’UA. 
 
Un impatto positivo causò tra gli assistenti al Vertice, il discorso di apertura della presidentessa uscente della Commissione, Nkosazana Dlamini Zuma, che stimò i risultati dei lavori del suo organo esecutivo ed emerse tra i fatti deplorevoli dell’anno il decesso del leader della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro. 
 
Oltre a risaltare la figura di Fidel ed il suo significato per le nazioni africane, Zuma ha esatto che gli Stati Uniti tolgano l’illegale bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro la maggiore delle Antille da più di 50 anni, come la devoluzione al popolo cubano del territorio che occupa la base navale a Guantanamo, nel sudest dell’isola. 
 
Emerse inoltre in questa sessione iniziale il discorso del vicepresidente cubano Salvador Valdes Mesa, invitato speciale alla riunione, che reiterò la politica tradizionale de L’Avana di solidarietà coi popoli africani. 
 
Valdes è arrivato in Etiopia il 26 gennaio ed iniziò qui una visita ufficiale, durante la quale sostenne numerosi incontri con figure politiche al più alto livello, come il primo ministro ed una delle figure politiche più influenti del paese, Hailemariam Desalegn, ed il presidente Mulatu Teshome. 
 
 

Roberto Garcia Hernandez, inviato speciale di Prensa Latina

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