In una conferenza stampa offerta a Beirut, Khalaf, che era anche capa della Commissione Economica e Sociale dell’ONU per l’Asia Occidentale (Escwa, per le sue sigle in inglese), rivelò che è stata pressionata dal segretario generale, Antonio Guterres, per ritirare dal sito web dell’entità la notizia in questione.
L’Escwa che abbraccia 18 stati arabi, pubblicò mercoledì una relazione, per la prima volta, dove responsabilizzò direttamente il regime sionista di offrire nei territori occupati al popolo palestinese un trattamento simile all’apartheid.
Guterres aveva chiesto alla commissione di ritirare la notizia dal suo sito web ed ha insistito su questo fatto, rivelò la funzionaria di nazionalità giordana, argomentando davanti ai giornalisti le ragioni del perché ha presentato “la mia rinuncia dalle Nazioni Unite”.
Il controverso documento espose in ampiezza gli oltraggi che i sionisti commettono nei territori occupati e concluse che Israele “ha stabilito un regime di apartheid che domina il popolo palestinese completamente”.
Le autorità di Tel Aviv, per mezzo del portavoce del Ministero di Relazioni Estere, vincolò detta notizia a quello che descrisse come “propaganda nazi antisemita”, e gli Stati Uniti, il principale alleato di Israele, espressero di sentirsi indignati per tali imputazioni.
“C’era da aspettarselo che Israele ed i suoi alleati facessero enormi pressioni sul segretario generale delle Nazioni Unite per rinunciare al dossier ”, commentò Khalaf, che si sente orgogliosa del documento “primo del suo tipo”, appoggiato dalla riferita commissione e che è già stato cancellato da Internet.
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