In una conferenza stampa, il ministro di Comunicazione Gisela Lopez denunciò che i nove professionisti della stampa erano stati invitati in Cile dalla linea aerea Latam per una copertura.
Tuttavia, dovettero firmare una norma del 1975, quando questo paese era sotto dittatura, dove dice che non si permette propagare a voce o per iscritto dottrine che tendano a distruggere o alterare l’ordine.
Un trattamento umiliante soffrirono recentemente anche due lavoratori del canale Bolivia TV che pretendevano riportare la situazione di nove boliviani arrestati in questo paese.
La giornalista Sandra Mariscal è potuta entrare in Cile dopo firmare un compromesso di permanenza come turista, mentre il suo compagno Erick Condorena è respinto ed è dovuto ritornare in Bolivia dopo essere stato arrestato per più di tre ore negli uffici di migrazione di Iquique.
“Ci sembra indignante il trattamento che stanno dando al giornalismo boliviano”, disse Lopez.
Il Ministero delle Comunicazione lavora con la Difesa del Popolo per presentare una denuncia formale presso la Commissione Interamericana dei diritti umani.
Ig/car