Il mezzo di stampa emerse che le minacce statunitensi pretendono ostacolare il miglioramento della capacità di attacco nucleare della RPDC, ed affermò che Washington non deve considerare l’attacco preventivo un diritto esclusivo di sé stesso.
Il testo risponde alle parole del vicepresidente statunitense, Mike Pence, durante la sua recente visita alla zona smilitarizzata tra la due Coree, dove annunciò che l’era della pazienza strategica con Pyongyang è terminata.
Pence suggerì un’eventuale azione militare come quelle realizzate le ultime settimane in Siria ed Afghanistan, ed esortò la RPDC a non mettere a prova la determinazione di Washington né il potere delle sue forze militari.
Le autorità nordcoreane precisarono che la pericolosa situazione di sicurezza si deve alla provocazione militare imprudente dell’amministrazione Trump.
Tali posizioni da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati internazionali, come la continua realizzazione di esercizi militari nelle coste vicine alla RPDC, sono considerate da Pyongyang come dimostrazioni aperte di ostilità e di minaccia latente.
Col risultato che il governo nordcoreano ordini prove frequenti nel suo programma di armamento nucleare, con l’obiettivo di verificare le strategie di difesa nazionale davanti a possibili attacchi.
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