In un articolo pubblicato questo martedì nel suo blog http://www.atilioboron.com.ar, (Il tradimento di Lenin Moreno), l’intellettuale ha assicurato che si tradisce la maggioranza del popolo ecuadoriano che ha votato per un candidato che in teoria avrebbe dovuto continuare la Rivoluzione Cittadina.
Questo processo di profonde trasformazioni sociali ha cambiato radicalmente la società ecuadoriana, però, Lenin Moreno ha perpetrato una truffa elettorale, come quella del presidente argentino Mauricio Macri, ed è incorso in una malversazione della fiducia in lui depositata da quelli che lo hanno eletto presidente, ha sottolineato.
In questo senso, Boron si chiede come potrebbe il popolo ecuadoriano depositare la sua fiducia nelle promesse di un personaggio che lo ha tradito già una volta. “Perché non dovrebbe ricadere nella sua disonesta condotta?”.
Inoltre il sociologo, a dispetto di riconoscere che la Rivoluzione Cittadina ha avuto le sue contraddizioni, i suoi successi ed errori, e le sue prove da superare, aveva una direzione corretta dell’ex mandatario Rafael Correa, artefice della decade dorata ecuadoriana.
L’attuale presidente ha tradito il popolo che l’ha votato, il partito che l’ha postulato per la presidenza ed anche Correa di chi Moreno è stato vicepresidente e molto stretto collaboratore, dentro e fuori del paese, per dieci anni, ha detto Boron.
Ha sottolineato che è pura perfidia attaccare un personaggio di chi parlava meraviglie durante la campagna elettorale, che lo ha proiettato al Palazzo di Carondelet e nella cui enorme popolarità si è appoggiato per prevalere in un ballottaggio molto disputato.
Ma la fellonia di Moreno -ha delimitato -, potrebbe essere spiegata solo da fattori psicologici, come se solo fosse la maliziosa sequela di una smisurata ambizione. “E neanche per errori grossolani nella campagna che hanno causato una vittoria molto aggiustata”.
Boron ha riferito che la fulminante e sorprendente mutazione dell’orientazione politica dell’attuale presidente ecuadoriano è al servizio di un progetto restauratore per il quale era stato reclutato. E si è chiesto, chi sa quando, come ed in cambio di che cosa?
Ha affermato che i fattori tradizionali del potere in Ecuador e, senza alcun dubbio, a Washington, sono stati quelli che hanno reclutato Moreno, con l’oggetto preciso ed inevitabile di distruggere definitivamente qualunque opzione progressista o di sinistra nel paese e, per estensione, a chi come Correa ha incarnato questi ideali per dieci anni.
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