domenica 16 Febbraio 2025
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Limitazioni del voto telematico per i migranti ecuadoriani

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Quito, 20 giu (Prensa Latina) Il voto telematico come unica opzione per i migranti ecuadoriani è oggi una preoccupazione per l'ex deputata della Rivoluzione Cittadina (RC) Esther Cuesta, che riconosce i vantaggi di questa modalità, ma ne avverte i limiti.

Ecuador andrà alle urne in anticipo il 20 agosto per eleggere presidente, vicepresidente e legislatori e questo giorno gli oltre 400.000 residenti all’estero potranno esercitare il loro diritto di voto solo virtualmente, secondo il Consiglio Elettorale Nazionale (CNE).
Per Cuesta, uno dei problemi di questa variante è che non è stata sufficientemente diffusa dal CNE o dai consolati ed è per questo che molti dei residenti all’estero non si sono registrati, che è un prerequisito essenziale per poter votare il giorno delle elezioni.
In un’intervista a Prensa Latina, l’ex deputata che chiede la rielezione in rappresentazione dei migranti provenienti da Europa, Asia e Oceania, ha sottolineato di essere stata una delle promotrici di questa modalità per facilitare il suffragio di chi vive lontano dalle sedi consolari.
Tuttavia, ritiene che non sussistano ancora le condizioni perché si tratti dell’unica possibilità di voto.
In tal senso ha denunciato come il 5 febbraio, per il referendum costituzionale, il sistema informatico sia crollato per tre ore.
Durante questo periodo, gli ecuadoriani di tutto il mondo non avevano accesso al voto, che è un diritto costituzionale, ha detto Cuesta.
I migranti hanno contribuito con più di 4500 milioni di dollari in rimesse l’anno scorso e il minimo che lo stato possa fare è garantire un diritto costituzionale, che il voto sia universale, segreto, diretto e possa essere scrutinato pubblicamente, ha concluso.

Ig/avr

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