Nella lettera pubblica intitolata “Per noi, per loro”, le donne avvertono che la bozza della Magna Carta viola il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza in caso di stupro, impossibilità del feto o pericolo per la madre.
“Invece di andare avanti, questa proposta cerca di tornare indietro su uno dei risultati più significativi del movimento delle donne, ottenuto con lo sforzo e le lacrime di migliaia di persone nella nostra nazione. Non possiamo e non vogliamo accettare questa battuta d’arresto”, si legge nel testo.
Le firmatarie ricordano che dal 2017 sono ricorse a questa pratica complessivamente 4.272 donne, di cui 1.296 per rischio di vita, 2.080 per malformazione fetale e 896 per stupro.
Il testo che sarà sottoposto a plebiscito il 17 è stato scritto da un consiglio costituzionale, dove i partiti di estrema destra hanno imposto la loro maggioranza per approvare emendamenti controversi, tra cui quello che “tutela la vita di chi non è ancora nato”.
Le firmatarie della lettera ricordano che i settori più conservatori si sono opposti anche alla pillola del giorno dopo, all’educazione sessuale ed alle campagne di prevenzione dell’HIV, e con questa proposta chiuderanno la porta finale a una delle più grandi vittorie delle donne: l’aborto per le tre cause.
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