Nel suo messaggio di saluto ai cubani, il presidente li ha esortati a fare, creare e distruggere ogni mattone del bloqueo con creatività, “consapevoli che nessuno lo farà per noi”.
Inoltre, celebrando il 65° anniversario del Trionfo della Rivoluzione cubana, ha inviato un abbraccio grato per ogni passo avanti di fronte alle sfide colossali imposte da sessant’anni di rafforzamento del bloqueo economico da parte degli Stati Uniti e dagli errori derivati dall’incessante ricerca di saltare il brutale assedio.
“Oggi tutto sembra più difficile che mai a causa dei lunghi anni trascorsi a sostenere il peso criminale di una politica di recinzioni e sanzioni che sembra infinita nella sua crudeltà. Ma noi rivoluzionari non siamo arrivati a questo 65° anniversario per arrenderci e consegnare le bandiere”, ha detto il dignitario nel suo videomessaggio.
Ha sottolineato che il 2023 finisce ed è come se fossimo arrivati in cima a una montagna altissima, lungo sentieri tortuosi e come tante volte in 65 anni, la salita è stata ardua e a volte abbiamo dovuto tornare indietro. Ma siamo arrivati.
Allo stesso modo, ha sottolineato che nel cammino dell’ideale socialista, come hanno insegnato i leader Fidel e Raúl Castro, arrivare è vincere, consapevoli che ogni traguardo è un nuovo punto di partenza.
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