Attraverso un comunicato, l’autoproclamata Resistenza Islamica in Iraq si è assunta la responsabilità dell’azione ed ha dichiarato che il drone ha centrato con precisione il suo obiettivo.
L’entità sopra menzionata ha assicurato che questa azione, come le oltre 100 che l’hanno preceduta, fa parte dell’approccio di resistenza all’occupante d in risposta al sostegno degli Stati Uniti al genocidio commesso da Israele contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza.
Attivisti locali hanno riferito che i suoni dei cannoni antiaerei che hanno cercato di intercettare il drone sono stati uditi invano nell’enclave statunitense.
Si tratta del 16° attacco contro la suddetta base negli ultimi tre mesi.
Sono già circa 130 le azioni contro le enclave statunitensi in Siria e Iraq, e tutte sono state rivendicate dalla Resistenza Irachena, alleata dell’esercito siriano nella lotta contro il terrorismo e l’occupazione.
Washington mantiene quindici basi in territorio siriano senza il consenso del governo di Damasco o l’approvazione delle Nazioni Unite.
Siria ha ripetutamente denunciato questa presenza, che ha descritto come un’occupazione, ed ha assicurato che le azioni delle forze armate statunitensi nel territorio nazionale incoraggiano l’attività terroristica e vogliono destabilizzare il paese e saccheggiare le sue ricchezze.
Ig/fm