La nostra politica di lavoro è mantenere la tolleranza zero verso i crimini contro i beni di prima necessità e contro i prodotti destinati alla popolazione, ha affermato un funzionario della provincia orientale di Cuba, in un servizio del telegiornale nazionale.
Nel telegiornale, hanno riferito che funzionari e lavoratori di varie aziende hanno organizzato e realizzato una rete di manipolazione e deviazione di diverse produzioni essenziali importate.
Sono coinvolti nella catena criminale gli enti che trasportano camion, le assicurazioni per il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari ed altri beni di consumo, oltre a quelli dedicati alla sorveglianza ed alla pesatura dei carichi.
Secondo le informazioni, gli interessati concordavano prezzi molto alti per tonnellate di merci, il cui peso era adulterato, per poi rivenderle nel mercato informale a cifre ancora più elevate.
Per cercare di coprire l’illecito, aggiunge, hanno falsificato o non hanno consegnato le fatture richieste, con l’obiettivo di ostacolare controlli o l’eventuale monitoraggio della distribuzione prevista di tali prodotti.
Nel corso delle indagini sono stati individuati fino a cinque atti punibili nella catena di violazioni e il numero delle persone denunciate ammonta a 78, sempre secondo la denuncia televisiva.
Allo stesso modo, assicura che sono state sequestrate più di 23 tonnellate di riso importato, due tonnellate di fagioli neri, circa 23 tonnellate di zucchero raffinato e circa 33 tonnellate di farina di sorgo, oltre a sequestrare un appartamento, veicoli, pneumatici ed altri oggetti.
Le indagini sono state condotte dagli organi del Ministero dell’Interno e della Procura, ed i responsabili rischiano pene da otto a 20 anni di privazione della libertà.
Oltre a chiedere un maggiore controllo e sorveglianza popolare, le autorità provinciali, insieme alle forze di polizia, monitorano la ricezione e la distribuzione dei prodotti essenziali, con l’obiettivo di evitare simili violazioni, ha concluso il servizio televisivo.
Ig/raj