A partire dal 1988, iniziò a lavorare a Granma e passò subito alla redazione Cultura, allora guidata dal giornalista Rolando Pérez Betancourt, che sostituì nell’incarico e vi rimase per 11 anni.
Considerava Granma la sua seconda casa. Senza abbandonare l’attività giornalistica, è stato consigliere di Armando Hart all’inizio degli anni novanta e primo direttore della rivista Artecubano, del Consiglio Nazionale delle Arti Plastiche.
De la Hoz, vincitore del Premio Nazionale di Giornalismo José Martí, è stato vicepresidente dell’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba (UNEAC), incarico che ha ricoperto dall’VIII Congresso dell’organizzazione.
Con una produzione giornalistica molto intensa, nel suo acuto esercizio critico figurano la musica, lo spettacolo, la televisione e, in generale, le questioni di politica culturale.
Tra gli altri riconoscimenti, ha ricevuto il Premio Nazionale José Antonio Fernández de Castro per il Giornalismo Culturale (1999) e il Premio per la Stampa Scritta Jorge Enrique Mendoza (2009).
Dopo essere stato nominato Maestro della Gioventù, nelle sue parole di gratitudine Pedro ha espresso: “Maestro è una parola grande. Al di là delle esigenze curriculari e delle routine di protocollo, l’insegnamento si guadagna nella misura in cui un uomo od una donna sono capaci di lasciare tracce fruttuose nei loro alunni.
“Non si limita all’aula od alla lezione formale, né alle opinioni metodologiche né al regolamento didattico”, ha concluso.
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