mercoledì 9 Ottobre 2024
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I bambini sono le principali vittime dei fenomeni climatici in Africa

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L’implacabile siccità che sta devastando diversi paesi dell’Africa centrale ha tra le sue vittime la fascia più vulnerabile dell’umanità, i bambini, le cui vite ed il cui futuro si dissolvono sotto un sole spietato.

La prova decisiva di questa tragedia è il fenomeno climatico El Niño, che causa una brutale siccità che secca i raccolti, per la maggior parte di sussistenza, nella regione meridionale dell’Africa.
Tra i casi più drammatici ed espliciti della portata del problema c’è quello del Burundi, uno stato dell’Africa orientale senza sbocco sul mare, annidato nella regione dei grandi laghi.
Settimane fa, sopraffatto dalla gravità della crisi causata dalla mancanza di precipitazioni e privo di risorse per affrontarla, il governo del Burundi ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale ed ha chiesto al mondo aiuti umanitari per evitare la carestia.
Il dramma si ripete più volte, come nel caso del Malawi, situato nel sud-est del continente dove si alternano cicli di siccità ed inondazioni, come in una danza diabolica la cui apoteosi è la distruzione del paese.
Nello Zimbabwe, più a sud, la situazione ha gli stessi toni tragici poiché le coltivazioni di tè, una delle principali fonti di reddito in valuta forte, muoiono ogni giorno a causa della mancanza di pioggia e della scarsità di sistemi di irrigazione, costosi e difficili da installare.
In questo scenario, i bambini sono le vittime e, con loro, il futuro dei loro paesi, poiché un gran numero di loro sono costretti ad abbandonare gli studi perché non possono pagare le tasse scolastiche, le uniformi e parte del cibo che permette loro di trascorrere lunghe giornate a scuola, per poi intraprendere il viaggio, a volte lungo, di ritorno alle loro case.
Secondo i calcoli di agenzie specializzate delle Nazioni Unite, sono 580.000 i minorenni dello Zimbabwe che corrono il rischio immediato di soffrire di malnutrizione, ad un livello che ne influenzerà la crescita e lo sviluppo intellettuale.
Ed all’interno della generalità, esiste il caso delle minorenni costrette a lasciare le aule scolastiche per motivi estranei ad altre latitudini, come prendersi cura dei fratelli più piccoli mentre entrambi i genitori escono alla ricerca di un lavoro per coprire le spese essenziali della giornata.
Oppure per ragioni incomprensibili ad altre latitudini come la mancanza di acqua per lavare i panni durante il ciclo mestruale.
A causa dei paradossi del cambiamento climatico, mentre questo panorama cupo scandisce la vita quotidiana nelle nazioni del Sud, nelle aree del continente orientale, portentosi acquazzoni durati settimane hanno spazzato via con le loro acque tumultuose decine di vite, case, raccolti e strade.

Moises Saab Lorenzo, giornalista di Prensa Latina

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