domenica 9 Febbraio 2025
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America Latina ed i Caraibi sono minacciati, avverte il presidente cubano

L'Avana, 3 feb (Prensa Latina) Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha avvertito oggi che America Latina ed i Caraibi sono minacciati e che solo con l'unità si potrà affrontare la controffensiva imperialista ed oligarchica.

Intervenendo al XII Vertice straordinario dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America-Trattato Commerciale dei Popoli (ALBA-TCP), il presidente ha affermato che è impossibile dimenticare gli episodi interventisti avvenuti nella regione alcuni anni fa, durante l’amministrazione di Donald Trump, che ha utilizzato piani deliranti e pericolosi.
“Oggi il governo degli Stati Uniti sta cercando di definire le opzioni per i paesi della regione: o sottomettersi a noi o essere oggetto di aggressione”, ha avvertito.
Díaz-Canel ha denunciato che, dal 20 gennaio, la nuova amministrazione statunitense ha dimostrato un totale disprezzo per i popoli latinoamericani e caraibici, attraverso l’uso di menzogne, manipolazioni e l’impiego di epiteti razzisti.
“Milioni di persone innocenti vengono etichettate come criminali perché latinoamericane e caraibiche, e il governo degli Stati Uniti minaccia e tenta di legittimare l’imposizione di misure coercitive unilaterali ed altre decisioni senza rispetto per le leggi degli altri paesi”, ha aggiunto.
Ha sottolineato che in questo scenario è necessario distinguere tra la retorica e la disperazione di questi attori nel raggiungere obiettivi a breve termine.
Il Capo dello Stato ha ritenuto che questo incontro, iniziativa della Segreteria dell’ALBA-TCP, sia molto utile per aggiornare le priorità di lavoro del blocco e discutere le sfide attuali e future.
“Vorremmo cogliere questa opportunità per ringraziare i membri di questa Alleanza per i loro sforzi e per la loro richiesta di rimuovere Cuba dalla lista dei presunti paesi terroristi”, ha sottolineato.
Díaz-Canel ha sottolineato che l’amministrazione Biden, come il governo degli Stati Uniti, è stata costretta a riconoscere, seppur tardivamente, che non c’era motivo o argomento per mantenere il paese caraibico nella “lista fraudolenta e spuria”.

Ig/mks

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