Gil ha affermato che il leader bolivariano ha assunto la presidenza “accompagnato da un popolo vittorioso che desiderava profondi cambiamenti sociali dopo decenni di impotenza” ed è diventato il primo presidente antimperialista e socialista del Venezuela.
Questo evento, ha sottolineato, ha segnato l’inizio di una serie di trasformazioni incentrate sulla democratizzazione del paese e sull’inclusione dei settori più vulnerabili.
Ha affermato che oggi, insieme al presidente Nicolás Maduro ed al popolo rivoluzionario, “continuiamo a lavorare per un Venezuela sovrano e prospero”. “Lunga vita a Chávez!” ha aggiunto.
Il portale della stampa presidenziale ha anche ricordato la data che ha inaugurato una nuova era nella storia della nazione.
Ciò significa che dall’arrivo di Chávez, che è riuscito a vincere le elezioni del 6 dicembre 1999 con il 56,20% dei voti, il popolo è diventato il centro della scena e ha dato inizio al processo di costruzione del socialismo del XXI secolo.
La data del 2 febbraio di quell’anno “ha segnato l’inizio di una nuova fase per il paese, segnata dalla giustizia sociale, dall’uguaglianza e dal ripristino della sovranità”, ha affermato la Presidenza.
Ha detto che l’elezione di Chávez ha simboleggiato “la speranza di un cambiamento significativo per un popolo che aveva combattuto contro i governi neoliberisti, allineati con interessi stranieri”. Il testo commenta che, una volta assunto il suo mandato, il Comandante Eterno ha dichiarato che la Rivoluzione si sarebbe basata sull’ideologia del Libertador Simón Bolívar e sulle dottrine del suo maestro Simón Rodríguez, che proponeva che America Latina creasse un proprio sistema politico.
Con l’arrivo di Chávez al potere, i tassi di povertà sono diminuiti di oltre il 40% e sono state create più di 30 Missioni e Grandi Missioni per soddisfare le esigenze della popolazione in materia di salute, istruzione, sport, cultura, tra gli altri.
Juan Carlos Díaz Guerrero, corrispondente di Prensa Latina in Venezuela