In una serie di messaggi pubblicati sul social network Threads, l’alto comando delle Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) ha definito Rubio un “nemico dichiarato del Venezuela”.
Padrino ha ritenuto insolito che un alto funzionario statunitense “descriva la nostra rivendicazione sul territorio di Essequibo come illegittima”, considerando che l’Accordo di Ginevra del 1966 è lo strumento valido firmato dalle parti coinvolte nella disputa territoriale.
Ha affermato che è ancora più preoccupante il fatto che Guyana “intenda ricorrere all’intervento imperiale, invece che ai meccanismi stabiliti negli Accordi di Argyle”, firmati dai presidenti Nicolás Maduro e Irfaan Ali il 14 dicembre 2023.
“Abbiamo già avvertito: l’interferenza degli Stati Uniti in questa disputa territoriale potrebbe degenerare pericolosamente nella regione”, ha avvertito il generale.
Padrino ha affermato che Venezuela “ha storicamente avuto una vocazione pacifista e non ha mai tentato di minacciare, e tanto meno di attaccare, la Repubblica della Guyana”.
Il ministro delle FANB ha avvertito che “risponderemo con fermezza e decisione a qualsiasi provocazione o azione che minacci l’integrità territoriale e gli interessi del paese e difenderemo la libertà, la sovranità e l’indipendenza a costo della vita, come degni eredi del Libertador Simón Bolívar”.
Giovedì la vicepresidentessa esecutiva Delcy Rodríguez ha esortato il presidente della Guyana Irfaan Ali a tornare immediatamente al tavolo delle trattative e a cessare le minacce contro Venezuela.
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