giovedì 21 Novembre 2024
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Un Che Guevara per i giovani

Dopo aver reso omaggio al comandante Ernesto Che Guevara a Valle Grande ed a La Higuera, dove ha presentato il suo libro “Mundo Che”, il giornalista e scrittore argentino Darío Fuentes ha preferito parlare prima della sua condizione di sindacalista piuttosto che di professionista della letteratura.

“Rappresento un sindacato, uno dei pochi al mondo che mantiene, finanzia e amministra un museo in onore del Che, si tratta del Sindacato Statale dei Lavoratori, il più importante del settore pubblico in Argentina con quasi 400mila iscritti”, ha affermato in un’intervista esclusiva concessa a Prensa Latina.

Con un certo orgoglio, Fuentes ha affermato che questa struttura sindacale mantiene l’impegno di amministrare e finanziare il museo La Pastera, di cui lui è il direttore. Il museo è uno degli spazi argentini in onore di Che Guevara, con sede a San Martín de los Ande, in Patagonia.

“Per me è stato un onore rappresentare con questo libro i miei colleghi negli omaggi resi al Che dalla Bolivia, in occasione del 57° anniversario della sua presenza in questo paese andino-amazzonico, ed ora parto per continuare a lavorare”, ha affermato.

Sul volume, di 23 capitoli, che disegna in 148 pagine il rivoluzionario argentino-cubano, ha insistito che cerca di offrire uno sguardo più attento all’essere umano, alla persona che si è formata attraverso i viaggi e con tutte le esperienze vissute.

“Non è un libro per specialisti, ma per un pubblico giovane, che può arrivare al Che attraverso degli aneddoti, lontano dal marmo e dal bronzo e più vicino alla terra”, ha detto.

“Se sarà più compreso, sarà più imitabile, potrebbero esserci nuovi Che o nuovi giovani che potranno impegnarsi nella coscienza sociale, nella trasformazione verso un mondo migliore, perché Che Guevara ha cercato sé stesso, fino a ritrovarsi nientemeno che quando ha incontrato Fidel Castro ed i spedizionieri dello yacht Granma, che hanno lottato per liberare Cuba dalla dittatura di Fulgencio Batista”, ha sottolineato.

“Credo esista la possibilità di costruire un mondo più giusto, laddove non ci saranno sfruttati o sfruttatori e che potremo essere felici e realizzati, però tutto ciò dipende molto dall’atteggiamento che assumono i giovani”, ha considerato.

Secondo il giornalista e scrittore, “è molto significativo che il libro sia stato presentato nel contesto dell’Incontro Nazionale di Solidarietà con Cuba a Valle Grande, e lo abbia portato anche a La Higuera, dove è stato reso omaggio al Che nel 57° anniversario del suo omicidio su ordine della CIA”.
“Per me è molto importante, è fondamentale arrivare a Valle Grande, a La Higuera, con un messaggio di speranza, di vittoria possibile, di poter continuare a sognare una società più giusta”, ha detto.

Ha sottolineato che si tratta di “una forma di militanza, che alcuni di noi devono continuare a lavorare sulla costruzione di quest’Uomo Nuovo, che forse non diventerà come il Che, perché è qualcosa di molto difficile, ma se cerchiamo di imitarlo possiamo essere migliori, più impegnati ed ottenere una versione migliore di noi stessi, più consapevole del collettivo e con l’idea di realizzare una trasformazione della società”.

Riferendosi al libro, ha affermato di averlo già presentato a Cuba, durante la Fiera Internazionale del Libro de L’Avana ed al Centro Che Guevara.
“Questo evento per me ha rappresentato una conferma nello studio della vita e dell’opera del Che con le sue famiglie argentine e cubane e ora chiudo una tappa in Bolivia; sono le tre patrie del Che”, ha concluso Fuentes.

“Mundo Che” contiene racconti in cui il giornalista e scrittore condivide storie e aneddoti raccolti nei suoi incontri ed interviste con uomini e donne con cui Ernesto Che Guevara ha condiviso varie fasi della sua vita.

Jorge Petinaud Martinez, corrispondente di Prensa Latina in Bolivia

 

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