|
Agenzia di stampa latinoamericana Prensa Latina - CubaLiberazione dei “moncadisti”: 68 anni di una vittoria cubana
Tuttavia, la forte pressione popolare strappò al regime l'amnistia e la mattina del 15 maggio 1955, Fidel Castro ed i suoi compagni furono rilasciati, dopo 19 mesi nella prigione nazionale maschile di Isla de Pinos, nota anche come prigione modello. La partenza dei 30 rivoluzionari sarebbe dovuta avvenire il 13 e poiché non avvenne in quella data, la popolazione, temendo che i capi rivoluzionari venissero assassinati, si dedicò ad una mobilitazione permanente davanti al carcere finché l'amnistia non divenne realtà. Il 16 maggio Fidel Castro, dopo aver offerto una conferenza stampa all'hotel Isla de Pinos, ha consegnato ai giornalisti il Manifesto al Popolo di Cuba, in cui ha ribadito la sua intenzione di continuare, dopo il suo rilascio, la lotta "senza sosta né divertimento”, “senza tregua”, fino al raggiungimento della libertà di Cuba. Due mesi dopo il suo rilascio, il 12 giugno 1955, fu creato in segreto il Movimento 26 luglio (M-26-7), in riferimento alla data degli assalti alle caserme militari della dittatura. In seguito, sono andati in esilio in Messico, si sono preparati lì per la spedizione nello yacht Granma, hanno fatto la guerriglia nella Sierra Maestra e la lotta clandestina nelle città, fino a sconfiggere definitivamente la tirannia il 1° gennaio 1959. Sul significato di quella prigionia Fidel Castro rifletté anni dopo: "(...) siamo finiti in carcere con i nostri propositi ed i nostri sogni, affinché dopo lunghi mesi di reclusione potessimo maturare, l'ideale che portavamo dentro, la scopo che ci ha incoraggiato a combattere la prima battaglia, a persistere nel nostro obiettivo nonostante le avversità di quel momento, a persistere nel nostro scopo (…)”.
Ernesto Vera, giornalista di Prensa Latina
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |