venerdì 26 Luglio 2024
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Berta Caceres sempre presente

L'Avana, 12 gen (Prensa Latina) La voce di Berta Caceres, simbolo oggi della resistenza dei diseredati in Honduras ed il resto dell'America Latina, risuona in questa capitale attraverso le sue figlie, portatrici di un'eredità che trascende i confini. 

 
“Vogliamo continuare col lascito di nostra madre, la guerriera convertita in stendardo della lotta cittadina ed indigena, quello che portò a che si consumasse il suo assassinio nel marzo scorso dopo varie minacce”, dichiarò a Prensa Latina Laura Zuñiga Caceres, dalla sede del Centro Nazionale di Educazione Sessuale (Cenesex). 
 
Tuttavia, Zuñiga ha sottolineato che questo fatto dimostra la strada da seguire, ed insegna quello che si può ottenere quando i popoli difendono la loro sovranità. 
 
“Noi siamo qui come parte di questo abbraccio internazionale, per camminare con i popoli e portare il messaggio di insorgenza e giustizia per nostra madre, una donna, una leader che non temeva di dire le cose e molestava le classi poderose”, emerse la giovane attivista sociale. 
 
“Siamo molto contente di essere a Cuba essendo portatrici di questo clamore di coscienza”, disse da parte sua Berta Zuñiga Caceres che ha fatto un appello per continuare a credere nei popoli. 
 
“Dobbiamo mantenere la speranza che i nostri popoli non dimenticheranno la figura di Berta Caceres, che soffrì sul suo proprio corpo tutta la violenza del sistema capitalista che ha arraffato nel nostro territorio, del sistema razzista che attacca le comunità indigene e del sistema patriarcale che continua minimizzando la donna”, dichiarò. 
 
Laura e Berta Zuñiga Caceres partecipano a L’Avana nelle attività della Giornata per la No Violenza verso le Donne e le Bambine che culminerà con il II Simposio Internazionale su Violenza di Genere, Prostituzione, Turismo Sessuale e Tratta di Persone “Berta Caceres in memorian”, a svilupparsi dal 23 al 25 gennaio. 
 
Berta Isabel Caceres Flores fu una leader indigena lenca, femminista ed attivista per la protezione dell’ecosistema honduregno, assassinata il 2 marzo 2016, dopo anni di  minacce multiple contro la sua vita. 
 
Ig/nvo

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