venerdì 26 Luglio 2024
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La Nave dell’Aborto sfida il conservatorismo in Guatemala

Guatemala, 23 feb (Prensa Latina) La Nave dell'Aborto, dell'organizzazione civile olandese Women on Waves, arrivò oggi ad acque giurisdizionali del Guatemala per prestare servizi gratuiti e si è scontrata col conservatorismo di una società negata ad accettare questo diritto. 

 
Mentre integranti di gruppi pro-vita manifestarono il loro rifiuto ai marinai dell’imbarcazione -attivisti del Brasile, Austria, Germania, Olanda, Spagna e Guatemala – le autorità portuali del Porto di San Josè li hanno obbligati a ritornare indietro con il pretesto di non avere dichiarato la ragione della loro visita. 
 
Per i rappresentanti di organizzazioni femministe, questo successo riflette la preponderanza del patriarcato in questo paese, dove impediscono alle donne di godere della libertà per decidere sul loro corpo. 
 
“L’aborto esiste, è una realtà concreta in questo paese, lo vogliano o no, sia penalizzato o no. Le donne non abortiscono per diletto, perché ci piace”, affermò Maria Ixmucane Solorzano, di Mujeres de Tierra Viva. 
 
Ed assicurò che “sono le condizioni sociali, politiche, economiche, culturali, perfino religiose quelle che ci portano a prendere queste decisioni in condizioni insalubri, insicure, sole, senza protezioni”.
 
Sottolineò che per ciò è a favore della depenalizzazione dell’aborto, “che implica garantire alle donne condizioni reali per decidere sulla sua vita sessuale e riproduttiva in maniera libera, informata e con le risorse necessarie ed ottime per la sua intervenzione”.
 
La Nave dell’Aborto, lontano da essere l’inviato della morte come alcuni la chiamano, è considerata da molte donne senza accesso a questi servizi per ragioni economiche o impedimenti legali, un segno di speranza e soprattutto in un paese dove ogni anno si praticano circa 65 mila aborti nella clandestinità. 
 
Ig/ism

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