In questo senso Nuclear Age Peace Foundation, un’organizzazione senza fini di lucro con sede nello stato della California, denunciò il lancio ed allertò sulle crescenti tensioni militari tra Washington e la Repubblica Popolare Democratica della Corea (RPDC).
Quando si tratta di prove di missili, gli Stati Uniti operano con un chiaro doppio standard, perché considerano le loro prove come giustificate ed utili, mentre vede quelle della Corea del Nord come minaccianti e destabilizzanti, argomentò il gruppo in un comunicato.
Un avviso della Forza Aerea spiegò che il missile Minuteman III, equipaggiato con un carico non esplosivo di dati di volo, è stato sparato dalla base aerea di Vandenberg, in California, poco dopo la mezzanotte, ora della costa del Pacifico.
L’artefatto viaggiò più di 6700 chilometri fino al poligono di prove nell’Atollo Kwajalein delle Isole Marshall.
L’ultima prova balistica di questo tipo si effettuò in febbraio e si realizzano approssimativamente quattro volte all’anno.
Il Minuteman III è un missile di lancio terrestre con capacità nucleare ed una portata di 12000 chilometri.
Costituisce la colonna vertebrale della considerata triade di dissuasione nucleare statunitense: sottomarini, sistemi basati in terra e bombardieri strategici.
La prova di questo mercoledì succede mentre militari statunitensi e della Corea del Sud realizzano manovre congiunte in preparazione ad un possibile attacco ad una base di missili da parte della RPDC, paese che insiste nella difesa davanti a questi piani.
Allo stesso tempo, Washington e Seul annunciarono l’installazione di un sistema di difesa antimissile Thaad nel sudest del paese asiatico, a dispetto delle forti proteste di settori sociali.
La vigilia, la RPDC accusò gli Stati Uniti di accentuare l’ambiente internazionale di pressione anti-nordcoreano.
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