Le espressioni di gratitudine sono state mutue, tanto del mandatario latinoamericano a questa terra eroica per la sua ispirazione e protagonismo nella Rivoluzione cubana, come degli abitanti di Santiago agli ecuadoriani per il loro aiuto solidale dopo il passaggio dell’uragano Sandy in ottobre del 2012.
Il ringraziamento morale manifestato da Correa si riferisce all’appoggio ricevuto da Cuba nella formazione di professionisti della salute, dell’educazione, nella mano solidale tesa dopo i disastri naturali ed in multiple sfere delle trasformazioni spinte dalla Rivoluzione cittadina.
La prima attività ebbe luogo nella mattinata con l’omaggio a Fidel Castro e Josè Martì nel cimitero di Santa Ifigenia e minuti dopo col riconoscimento concesso all’accademico ed economista come Figlio Illustre della città.
Nel Salone della Città, del Municipio Municipale, le parole che vidimarono questa decisione risaltarono la costruzione di circa 560 abitazioni da parte dell’Esercito ecuadoriano a causa della devastazione lasciata dal ciclone, la consegna di migliaia di tetti e di un impianto per potabilizzare.
Nell’antica Caserma Moncada, assaltata da Fidel Castro e dai giovani rivoluzionari dopo il rovesciamento della tirannia di Fulgencio Batista il 26 luglio 1953, Correa conobbe particolari di queste gesta da uno dei suoi partecipanti, il Comandante della Rivoluzione, Ramiro Valdes.
Nel quartiere Micro Tres del Centro Urbano Abel Santamaria, dove si alzano gli edifici costruiti dagli ecuadoriani, centinaia degli abitanti di Santiago hanno ricevuto con entusiasmo la delegazione del paese latinoamericano ed espressero la simpatia per il leader della Rivoluzione cittadina.
Allo stesso modo l’hanno fatto quelli che si riunirono spontaneamente nella piazza Parque Cespedes per salutare Correa, affacciato ad uno dei balconi del Municipio dove Fidel Castro annunciò il trionfo della Rivoluzione cubana il 1º gennaio 1959.
Ig/mca