Perù, Salvador, Brasile, Venezuela, Cuba, Argentina, Colombia, Bolivia, Honduras, Panama, Messico e Guatemala saranno rappresentate nell’appuntamento, convocato dal Movimento dei Colpiti dalle Dighe di sbarramento dell’America Latina (MAR).
Nel contesto del seminario, autorità indigene ed attivisti sociali dei popoli maya in resistenza di Huehuetenango, di Ixcan, di Coban, del Peten e di San Marcos, esporranno le loro esperienze nella lotta contro i progetti idroelettrici in questi territori ed i problemi affrontati in virtù di tutto ciò.
Per i membri del MAR, i mega-progetti idroelettrici servono ad interessi economici di pochi, per cui l’articolazione continentale nata in settembre del 2016 incoraggia lo sviluppo di un modello energetico popolare che soddisfaccia le necessità della società alternativa in costruzione in vari angoli del continente.
Questa nuovo modello parte dalla comprensione della necessità dell’appropriazione e della gestione comunitaria dell’acqua e dell’energia, di criteri di efficienza per opposizione allo sperpero, e della visione dell’energia come necessità per la vita e non come una merce, tra gli altri principi.
Allo stesso modo, ha come presupposto che l’energia e l’acqua sono beni comuni, come stabilisce la filosofia ancestrale dei popoli indigeni, contadini e neri che difendono la vita, i territori, l’acqua e l’energia in questa zona geografica.
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