In questo senso, la pubblico ministero della Direzione dei Processi Penali della Procura Generale della Repubblica (FGR), Monica Corral Martin, ricordò che la nazione antillana continua ad essere un paese di transito e non recettore di stupefacenti.
Questo succede -argomentò Martin – per la posizione geografica che causa che quelli che portano le droghe passino qui prima di continuare verso altri paesi che sono il destino finale ed in realtà maggiori consumatori.
I delitti relazionati con le droghe hanno varie cornici sanzionatorie, in dipendenza della pericolosità sociale, spiegò la pubblico ministero, che chiarì che il consumo non si sanziona, perché si tratta di una persona malata.
Se qualcuno è scoperto con droga si considera già detenzione ed è un delitto, ha affermato la giurista in un’intervista concessa al quotidiano Juventud Rebelde.
“La detenzione si sanziona con privazione di libertà da uno a tre anni, quando si tratta di cocaina; e da sei mesi a due anni, quando si tratta di marijuana”, disse la funzionaria.
“Esiste un gruppo di medicine con effetti simili alla droga che le persone combinano con alcool. Si sanziona anche la loro detenzione, se non possiedono prescrizione medica”, segnalò la pubblico ministero della FGR.
Se le quantità sono elevate, fanno pensare che il proposito è commercializzarla, ed allora è un delitto di traffico di droga, precisò.
“Il traffico ha come sanzione in piccola scala da quattro a dieci anni. Si aggrava, se sono quantità grandi, ad una cornice tra tre e 20 anni”, indicò Martin.
“Un’altra figura più severa è quando ha relazione col traffico internazionale, e si può dettare da 15 a 30 anni o perfino la pena di morte. Si aggrava se l’implicato è un funzionario pubblico o un’autorità, se si penetra a Cuba usando imbarcazioni o aeronavi, o se è incluso un minorenne”, ha concluso Martin.
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