venerdì 26 Luglio 2024
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Crescono le proteste sui risultati elettorali in Messico

Messico, 7 giu (Prensa Latina) Tre giorni dopo i suffragi parziali in vari stati messicani i risultati anticipati dalle autorità elettorali statali continuano ad essere oggi molto discussi, specialmente a Coahuila e nello stato del Messico, dove il Movimento di Rigenerazione Nazionale (Morena) impugnò l'elezione. 

 
La vigilia il presidente di Morena, Andres Manuel Lopez Obrador, e la sua candidata nello stato del Messico, Delfina Gomez, chiesero la pulizia delle elezioni e denunciarono irregolarità commesse prima e nel giorno della votazione. 
 
Più al nord, l’Istituto Elettorale di Coahuila ha insistito sul fatto che non c’è ancora un vincitore, ma migliaia di persone hanno partecipato ad una manifestazione per esigere che si conceda la vittoria a Guillermo Anaya, candidato di un’alleanza diretta dal Partito Azione Nazionale che ora è appoggiato da altri due ex candidati rivali davanti a quello che qualificano una manovra del Partito Rivoluzionario Istituzionale per aggiudicarsi il governo. 
 
Anaya intestò quella che si denominò la Marcia della Dignità, dove si ascoltarono slogan come “voto per voto” e “fuori il PRI”. 
 
In altri luoghi di questo stato settentrionale ci sono state delle manifestazioni, espressione del malessere sociale per quanto successo nella giornata elettorale, dove il candidato del PRI, Miguel Angel Riquelme celebrò la sua auto-proclamazione. 
 
Da parte loro, le autorità elettorali statali dissero che non sarà fino alla prossima domenica la proclamazione del vincitore, quando avranno completato il calcolo delle schede, benché il Programma dei Risultati Elettorali Preliminari ha chiuso il suo conteggio prima del tempo e proclamò Riquelme come vincitore per 1,5% di vantaggio. 
 
Ig/ool

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