Nella sua prima giornata della Convenzione Internazionale Agro-forestale Cuba 2017 ci sono state esposizioni di periti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) sui sistemi tradizionali di produzione agricola, aree secche dell’America Centrale e sull’interrelazione tra acqua e boschi.
A giudizio del viceministro cubano dell’Agricoltura Idael Perez, il congresso propizierà un importante scambio di conoscenze tra accademici, imprenditori, piccoli produttori e studenti universitari intorno ad un ampio spettro di temi vincolati all’attività forestale, le produzioni di apicoltura, di caffè e di cacao.
Il funzionario distinse l’incremento della copertura forestale nel paese di un 13% nel 1959 a 31,1% alla fine del 2016, come parte di una strategia nazionale con proiezioni definite a lungo termine.
Ciò, indicò, fa parte degli sforzi nazionali per affrontare gli impatti del cambiamento climatico, soprattutto relativamente alla preservazione dei suoli, l’attenzione e stimolo delle risorse idriche e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Perez ricordò il ruolo di Fidel Castro, il leader storico della Rivoluzione cubana, nella formazione di coscienza internazionale sugli effetti nocivi delle variazioni climatiche estreme provocate dall’uomo, in detrimento della stessa sussistenza della specie umana.
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