“Il minareto di Al Hadba e la Moschea di Al Nuri, a Mosul, erano due dei luoghi più emblematici della città, simboli di identità, resilienza e appartenenza”, indicò in un comunicato.
Bokova ricordò che quando alcuni mesi fa l’Isis ha puntato le sue armi contro la moschea ed il minareto, la popolazione di Mosul formò una catena umana per proteggerli, provando un’altra volta che la protezione del patrimonio non può slegarsi da quella delle vite umane”.
La direttrice generale ha considerato che questa nuova distruzione aggrava le ferite di una società colpita da una tragedia umana senza precedenti, con tre milioni di sfollati e 6,2 milioni di persone necessitate di imminente aiuti umanitari. “La situazione esige una mobilitazione internazionale immediata”, affermò, e ratificò l’appoggio dell’Unesco al popolo iracheno, come la disposizione di aiutare, restaurare e riabilitare il patrimonio culturale quando questo sia possibile.
“L’Unesco continuerà accompagnando la popolazione dell’Iraq a recuperare il suo patrimonio e combattere l’estremismo e la violenza in tutte le sue forme attraverso la cultura, l’educazione ed i diritti umani”, ha concluso.
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