In dichiarazioni al periodico Granma questo mercoledì, offrì dettagli sull’aggiornamento della politica in questo senso, tema trattato in una recente riunione del Consiglio dei Ministri di Cuba.
Disse che nella loro maggioranza le cooperative non agricole dimostrano risultati positivi, riaffermandosi come fonte di impiego; per ottenere diversificazione e qualità accettabile dei servizi; tra gli altri elementi.
Cuba scommette sull’aggiornamento del suo modello economico, senza fretta, per poter prendere le decisioni migliori, e con la sistematicità e la valutazione costante che richiedono la messa in pratica di ogni misura, ha insistito.
Segnalò che questa nazione non retrocederà, ma neanche permetterà stigmi e pregiudizi verso il settore non statale.
Segnalò che nelle attività della gastronomia e della costruzione si concentrano il grosso delle deficienze.
Più di 12 mila soci si integrano nelle cooperative non agrarie. I settori della gastronomia, del commercio, dei servizi personali e tecnici, la costruzione e l’industria rappresentano l’88% del totale delle cooperative costituite.
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