Dopo riunirsi all’ONU col suo collega siriano, Walid Muallem, Lavrov chiarì alla parte nordamericana che il suo paese in nessun modo lascerà senza un’adeguata risposta le manovre per ostacolare le operazioni contro gli estremisti.
Noi parliamo regolarmente con gli statunitensi, tanto col Dipartimento di Stato come col Pentagono, e spieghiamo loro, come l’annunciò pubblicamente il nostro ministero della Difesa, che cosa succede in Siria.
“Gli abbiamo fatto sapere, chiaramente, che se dal territorio dove si trovano gli amici degli Stati Uniti in Siria si cerca di ostacolare le azioni antiterroristiche, ci sarà una dovuta reazione”, commentò il cancelliere russo.
Le truppe siriane recuperarono negli ultimi giorni gran parte della provincia di Deir-Ezzor, compresi più di due terzi della città capoluogo, dove si trova anche l’oppositore Esercito Democratico Siriano, appoggiato da Washington.
Mosca accusò la Casa Bianca di permettere che da zone dove agisce l’opposizione armata siriana si colpiscano duramente le truppe governative.
Ig/to