“Oggi ci convoca il sacro dovere di rendere un’altra volta un omaggio nel ricordo e per la solidarietà rivoluzionaria del Che”, espresse Valdes nella cerimonia che contò con la presenza dei figli del lottatore argentino-cubano, degli integranti della sua guerriglia in Bolivia e del presidente Evo Morales.
Nel suo discorso, il dirigente cubano ricordò le parole di Fidel Castro nel veglione solenne in memoria del Che, effettuato il 28 ottobre 1967 a L’Avana quando ha evidenziato i suoi tratti più rilevanti.
“Fu capace di coniugare nella sua personalità non solo le caratteristiche di un uomo di azione, bensì di un uomo di pensiero, di immacolate virtù rivoluzionarie e di straordinaria sensibilità umana, uniti ad un carattere di ferro, volontà di acciaio e tenacia indomabile”, ha affermato Valdes, citando Fidel.
In un altro momento del suo discorso, ratificò che il Che cadde difendendo la causa degli oppressi, dei poveri e degli umili della terra.
Ricordò anche come personaggi oscuri dell’imperialismo mondiale ordinarono l’assassinio del Che e pretesero di sequestrare la preziosa testimonianza della gesta guerrigliera in Bolivia nascondendo il suo diario.
Queste manovre fallirono quando si pubblicò a L’Avana nel 1968 il libro che permise di far conoscere al mondo le verità di quelle lotte e fece conoscere a centinaia di milioni di persone l’essenza del pensiero e dell’azione del Che, aggiunse Valdes.
Riferendosi alla validità del suo pensiero, il Comandante fece sue le parole di Fidel quando espresse: Il Che sta combattendo e vincendo più battaglie che mai.
“Il Che incarna nella sua forma più pura e disinteressata lo spirito internazionalista che caratterizza al mondo di oggi e sempre di più a quello di domani”, enfatizzò Valdés ricordando le parole del leader storico della Rivoluzione cubana.
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