Con la presenza di suo padre, il gran disegnatore argentino Joaquin Lavado (Quino), Mafalda è stata presentata a Buenos Aires con una nuova voce grazie all’auspicio dell’ambasciata del Paraguay in Argentina, la casa editrice Servilibro, l’Organizzazione degli Stati Ibero-americani, la missione diplomatica dell’Argentina ad Asuncion ed il Programma Sud della cancelleria di questa nazione australe.
In una sala strapiena del Centro degli Alti Studi Universitari, dell’Organizzazione degli Stati Ibero-americani per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (OEI), Quino, con 85 anni e 53 di avere creato con la sua matita questa ingegnosa bambina impegnata davanti al mondo e che odia la zuppa, ha accompagnato questa presentazione storica.
Dalla sua sedia ascoltava attento, per la prima volta, vari dei frammenti della sua opera in guaranì, letti dalla responsabile di questa traduzione, la famosa insegnante Maria Gloria Pereira.
Vogliamo una nuova generazione che legga Mafalda in guaranì come noi siamo cresciuti leggendola in castigliano, ha affermato la traduttrice.
Da parte sua, l’incaricato d’affari dell’ambasciata paraguaiana, Josè Maria Gonzalez, ha detto che questo piccolo personaggio con un’infanzia eterna, con i capelli ricci, di un’intelligenza straordinaria ed una precocità adorabile, è una delle bambine più amate del secolo scorso, di sorprendente validità e lo sarà anche per la posterità.
Mafalda, ha detto, è la voce di tutta una generazione, è il ritratto un momento speciale nella storia, la rivoluzione delle decadi degli anni 60 e 70, quando migliaia di giovani idealistici tentavano di cambiare e migliorare il mondo, Mafalda si fece eco di queste aspirazioni e si costituì come un’icona.
Nell’incontro si annunciò che in dicembre uscirà alla luce il terzo libro in guaranì e che Mafalda ed i suoi amici parleranno molto presto l’armeno, la sua 28º lingua.
Ig/may