“C’è chi teme le nostre canzoni: in Honduras non hanno voluto fermare Los Guaraguao, bensì quello che rappresentano le nostre canzoni”, ha assicurato Josè Guerra, batterista del gruppo fondato nel 1973.
Gli artisti sono arrivati ieri sera in Salvador ed oggi sono andati in Guatemala per varie presentazioni, e dopo ritorneranno qui per portare la loro musica in vari territori dove amano la loro lirica sociale ed il loro messaggio di pace.
In dichiarazioni alla multinazionale TeleSur, Guerra riconobbe che il gruppo ha sempre saputo a che cosa si atteneva con la proposta artistica che difende, ma ha confermato che il loro pubblico vuole questa musica e la continueranno a fare.
La settimana scorsa, il governo di Juan Orlando Hernandez mantenne per 18 ore i musicisti nell’aeroporto di San Pedro Sula, e dopo li ha deportati in Venezuela mediante un inganno, trattandoli come delinquenti.
Quando si seppe della detenzione arbitraria c’è stata una mobilitazione verso l’aeroporto per reclamare la loro liberazione, e nella nazione bolivariana Los Guaraguao sono stati ricevuti come eroi, ed hanno effettuato un concerto di risarcimento.
“Ora il popolo dell’Honduras ci ama di più”, ha assicurato il corista Eduardo Martinez rispetto all’incidente che ha provocato numerose critiche al governo di questa nazione, la cui gestione è stata tacciata di “dittatura”.
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