Dalle prime ore del mattino, organizzazioni sociali e lavoratori sono usciti sulle strade congregati nei loro sindacati e centrali per andare insieme fino al Potere Legislativo in un “NO rotondo e collettivo” e con una frase che diventò virale in twitter: “non è riforma è un aggiustamento”.
Si calcola, secondo la stampa, che sono confluite nella Piazza dei due Congressi più di 300 mila persone, zona testimone di tante lotte come lo è anche la Piazza di Maggio, ad un mese che termini l’anno ed in mezzo all’impulso della riforma lavorativa e delle pensioni che il Governo tenta di portare al Congresso.
Bandiere argentine e di vari sindacati, striscioni, il suono dei tamburi: Buenos Aires è stata testimone questo mercoledì di un’altra giornata di lotta, estesa anche ad altre parti del paese.
Convocata dalla Corrente Federale che congrega circa 60 corporazioni, il settore dei Camionisti, le due Centrali dei Lavoratori dell’Argentina (CTA e CTA Autonoma) ed organizzazioni sociali, la classe operaia ha inviato con la mobilitazione un chiaro messaggio all’amministrazione del presidente Mauricio Macri, e cioè che il progetto di riforma, assicurano, va contro i lavoratori.
La marcia di oggi si sentì anche con forza nelle reti sociali, come Twitter, dove l’etichetta #Noesunareformaesajuste è stata al primo posto nelle tendenze.
Ig/may