Lavoratori della sede del Comune del Distretto VI di Managua hanno esatto la sospensione della violenza ed hanno denunciato gli attacchi dei gruppi delinquenziali.
Donne ed uomini hanno protetto l’installazione, mentre vandali li hanno aggrediti con mortai ed armi artigianali, come ha potuto apprezzare Prensa Latina.
Gli aggressori li hanno minacciati di morte ed hanno cercato di incendiare il Comune con bombe molotov, come nei giorni scorsi.
Le famiglie sono dispiaciute per l’inquietudine e per il caos provocato dai delinquenti che hanno incendiato pneumatici, hanno realizzato saccheggi, paralizzato il traffico e spaventato la popolazione.
Un autobus che trasportava bambini handicappati è stato attaccato ieri da individui incappucciati nella rotonda Rigoberto Lopez, come ha denunciato Nestor Espinoza, giornalista del canale Extra Bonus e padre di uno dei bimbi.
Durante questa settimana gruppi violenti si sono scagliati contro istituzioni pubbliche e private, hanno aggredito il popolo, hanno sequestrato e bruciato autobus del trasporto urbano ed hanno distrutto vari alberi della vita, strutture metalliche che adornano la città.
Dal 18 aprile si è sviluppata un’onda di violenza che ha causato decine di morti, feriti ed atti di vandalismo.
Benché l’appello alla pace risuoni in ogni angolo del paese, gruppi manipolati dall’estrema destra cercano di strappare la tranquillità delle famiglie, come denuncia il Governo.
D’accordo col presidente Daniel Ortega, gli eventi sono detonati per una proposta di riforma alla previdenza sociale che più tardi è stata abrogata ed è stato convocato il dialogo per ottenere la stabilità nel paese.
Secondo osservatori, queste citate misure sono servite da pretesto per mettere in moto un piano diretto dall’estero con l’obiettivo di destabilizzare la nazione e provocare il rovesciamento del Sandinismo.
D’altra parte, la Commissione della Verità, Giustizia e Pace ha iniziato le investigazioni per conoscere, analizzare e fare chiarezza nei prossimi tre mesi sulle morti, sui feriti, sugli arrestati, sulle denunce di desaparecidos, sugli incendi, sugli atti di vandalismo, sulle distruzioni di beni privati e pubblici, includendo patrimonio nazionale.
Integrata da cinque personalità, la commissione ha assunto l’impegno di lavorare immediatamente nel processo di raccolta, consolidamento, preservazione ed analisi delle evidenze, in onore di contribuire alla pace, alla giustizia e fare chiarezza innanzitutto sulla verità.
Per ciò svilupperà contatti con organizzazioni specializzate nei diritti umani nell’ambito nazionale, regionale ed internazionale, come la Commissione Interamericana dei diritti umani, ed autorità corrispondenti e pertinenti.
Inoltre, ha fatto un appello alla tolleranza, al rispetto, all’ordine costituzionale ed a confidare in che la giustizia prevarrà con la partecipazione di tutti durante il processo.
Yanet Llanes Aleman