martedì 22 Aprile 2025
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Assassinio di volontaria della salute a Gaza lascia costernata l’ONU

Nazioni Unite, 4 giu (Prensa Latina) L'assassinio di una volontaria della salute a Gaza provocato dagli spari delle forze israeliane commuove oggi le autorità dell’ONU, che condannano l'alto numero di morti dovuto alla repressione violenta . 

 
Razan Al Najjar aveva 21 anni e lavorava come volontaria della Società Palestina di Aiuto Medico quando venerdì scorso è stata raggiunta da una pallottola dei militari di Tel Aviv, che hanno sparato contro di lei e contro altre persone della sua squadra mentre cercavano di soccorrere i feriti. 
 
Questo incidente si somma ad “una quantità già di per sé sorprendente di attacchi contro il personale di salute” riportata dalla fine di marzo, secondo un comunicato emesso dalle agenzie dell’ONU questo fine settimana. 
 
Durante gli attacchi di Tel Aviv contro il territorio occupato sono stati feriti 245 lavoratori della salute e 40 soccorritori delle ambulanze, secondo i dati del Ministero di Salute e della Media Luna Roja della Palestina. 
 
Dopo aver conosciuto la notizia, il coordinatore umanitario dell’ONU, Jamie McGoldrick, ha affermato che risulta abbastanza difficile capire come l’assassinio di Razan Al Najjar fa parte dell’obbligo di Israele di garantire il benessere della popolazione di Gaza. 
 
Ha anche ricordato che i lavoratori umanitari e della salute devono poter realizzare i loro compiti senza attacchi, senza paura della morte o lesioni. 
 
L’assassinio di un membro del personale medico, chiaramente riconoscibile per i suoi vestiti, è un fatto vituperabile, ha sentenziato. 
 
Ci sono obblighi molto chiari per salvaguardare l’assistenza sanitaria e si devono rispettare, ha sottolineato il capo dell’ufficio dell’Organizzazione Mondiale della Salute nel territorio palestinese occupato, Gerald Rockenschaub. 
 
Anche le squadre mediche ed il personale umanitario sono stati bersagli di quelle aggressioni che violano il diritto internazionale umanitario, la Carta dell’ONU e danneggiano gravemente il fragile sistema di salute a Gaza, che conta con un finanziamento insufficiente ed un’infrastruttura molto povera. 
 
Ig/ifb

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