Esperti cubani si sono recati negli USA con le scatole nere che hanno registrato le voci della cabina di pilotaggio e i dati del volo della compagnia messicana Damojh, noleggiato da Cubana de Aviacion, ha reso noto il ministro dei Trasporti cubano, Adel Yzquierdo, durante una sessione del Parlamento.
Yzquierdo ha ribadito che le indagini sulla tragedia del 18 maggio, quando, subito dopo il decollo dall’Aeroporto Internazionale José Martí, l’aereo si è schiantato al suolo con a bordo 113 passeggeri, potrebbero durare diversi mesi.
Com’era già stato reso noto, insieme agli esperti cubani, partecipano alle indagini anche tecnici degli Stati Uniti e del Messico, rispettivamente il paese di fabbricazione del Boeing 737-200 e quello sede della compagnia aerea.
Secondo il presidente dell’Istituto d’Aeronautica Civile di Cuba (IACC), Armando Daniel, la conservazione del luogo del disastro, era la chiave per raccogliere le prove che ora sono sottoposte alle analisi di laboratorio.
Daniel, che dirige le indagini, ha affermato che l’obiettivo delle stesse è “la prevenzione di futuri incidenti e non la determinazione dei colpevoli”.
Anche in Messico vengono svolte indagini sulla società Damojh, le cui operazioni sono state sospese dal locale Ministero dei Trasporti.
Ieri, durante una seduta del Parlamento cubano, lo specialista in medicina legale Jorge González ha evidenziato la reazione delle autorità all’incidente, al quale erano sopravvissute tre donne cubane, delle quali rimane in vita solo Mailen Diaz, di 19 anni, seppure in condizioni critiche.
González ha riconosciuto il lavoro del sistema sanitario dell’isola, la sua rapida risposta e l’identificazione, in soli otto giorni, dei 110 cadaveri giunti all’Istituto di Medicina Legale poche ore dopo la tragedia.
In seduta plenaria, i deputati cubani hanno osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del disastro aereo, tra i più grandi del 2018 in quanto a vite umane perse.
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