Lula sta bene; tranquillo e convinto della sua innocenza, ma anche preoccupato con la perdita della sovranità brasiliana, ha raccontato Amorin poco dopo di abbandonare la sede della Sovrintendenza della Polizia Federale (PF) a Curitiba, dove l’ex dignitario è incarcerato come prigioniero politico dal 7 aprile scorso.
Secondo Amorim, il leader storico del Partito dei Lavoratori (PT) ha confermato un’altra volta la sua candidatura alle elezioni presidenziali di ottobre prossimo “per recuperare la sovranità del paese”.
L’ex capo della diplomazia brasiliana è stato accompagnato nella sua visita dall’ex segretario di Telecomunicazioni, Franklin Martins, che ha raccontato che Lula ha segnalato una cosa molto importante: che non solo vogliono mantenerlo incarcerato, bensì inoltre silenziarlo, per ostacolare che il popolo l’ascolti, ha pubblicato l’agenzia di notizie del PT.
“Ma loro si stanno ingannando se credono che con questo atteggiamento sconfiggono le nostre idee che sono già parte dell’esperienza del popolo durante tutti questi anni in cui abbiamo governato il paese”, ha affermato l’ex mandatario, citato dallo stesso Martins.
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