Così è stato annunciato a Managua, al termine della XVII sessione del Consiglio Politico del blocco, che ha reiterato il suo impegno con l’unità latinoamericana e caraibica ed ha riaffermato la necessità di fortificare l’unità nella diversità.
Dopo una lunga giornata, i ministri ed i capi delle delegazioni dei paesi membri dell’Alleanza hanno adottato una dichiarazione nella quale hanno respinto i tentativi dell’amministrazione statunitense di resuscitare “la Dottrina Monroe”.
Dottrina che hanno qualificato come un’inaccettabile giustificazione politica di interventismo e della dominazione imperialista nella regione.
Di fronte a ciò l’Alba-TCP ha riaffermato la necessità di fortificare l’unità nella diversità, attraverso l’accordo politico e l’integrazione, come la difesa della sovranità ed autodeterminazione dei popoli.
Ciò, hanno aggiunto, sulla base dei postulati del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, promossa nel II Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac), il 29 gennaio 2014 a L’Avana.
Inoltre, hanno confermato il loro appoggio incondizionato a Nicaragua, Venezuela, Bolivia e Cuba, paesi che hanno saputo resistere alla strategia imperiale di destabilizzazione.
Durante l’incontro i delegati hanno analizzato la situazione della regione, oltre a proposte, azioni e decisioni sull’agenda del blocco per il periodo 2019-2020, mentre hanno realizzato un bilancio dell’organizzazione.
Fondata nel 2004, l’Alba-TCP è una piattaforma di integrazione dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi, con enfasi nella solidarietà, nella complementarietà, nella giustizia e nella cooperazione.
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