Il vice cancelliere di Comunicazione Internazionale, William Castillo, ha sottolineato che la manovra dell’agenzia colombiana fa parte delle pretese internazionali di sabotare il programma che promuove i ritorno degli emigranti che vivono in condizioni di insicurezza in altre nazioni dell’America Latina.
“C’è un’intenzione di sabotare il piano Ritorno alla Patria”, che costituisce “una dimostrazione internazionale contundente della preoccupazione di un governo per i suoi cittadini in situazione di vulnerabilità all’estero”, ha enfatizzato Castillo, citato dalla cancelleria in una nota di stampa.
Il vice titolare degli Esteri ha precisato che l’operazione dell’Ufficio di Migrazione in Colombia consiste nel forzare gli emigranti venezuelani a sottoscrivere un documento contro la loro volontà, mediante il quale si tergiversano le ragioni che hanno motivato la loro mobilità.
Venezuela ha denunciato in varie occasioni la campagna mediatica, politica e diplomatica spinte dall’estero con l’obiettivo di costruire uno scenario di crisi umanitaria e di uno stato fallito, per giustificare così un intervento nel paese sud-americano.
Fino ad oggi, col programma sono ritornati 9623 venezuelani, ed altri nove mila sono iscritti nelle ambasciate e nei consolati delle nazioni riceventi per essere rimpatriati.
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