L’accordo applica anche per i giocatori cubani, che siano emigrati a paesi terzi per cercare di arrivare, per questa via alla MLB, e che per diverse ragioni non ci siano riusciti e si reinseriscano nel sistema competitivo nazionale.
L’accordo conta sul consenso dell’Associazione dei Giocatori della MLB (MLBPA) di cui faranno parte i giocatori cubani associati alla FCB, che giocano nella Serie Nazionale e nel resto del sistema di partite dell’isola.
Il patto, ottenuto, dopo tre anni di negoziazione, assicura una relazione di collaborazione, stabile e non politicizzata, tra la MLB e la FCB.
In termini generali, le sue clausole sono simili a quelle stabilite dalla MLB, con altre federazioni straniere e rappresenta inoltre un modo legittimo e conforme alla pratica internazionale, affinché i giocatori cubani possano giocare senza discriminazione, in uguaglianza di condizioni, nella MLB, senza essere obbligati a rompere i nessi col loro paese.
Secondo l’accordo, la FCB dovrà liberare tutti i giocatori contrattati con almeno 25 anni di età e sei o più anni di esperienza nella Serie Nazionale.
La FCB riceverà un pagamento di un tasso di liberazione, completamente indipendente al contratto che ottenga il giocatore. In seguito, potrebbe liberare giocatori che non compiano questi requisiti, che sarebbero contrattati come amatoriali nella MLB.
Questo accordo regolerà la relazione tra la FCB, la MLB ed i giocatori cubani dal momento della sua firma. Come ogni accordo, non implica un riconoscimento retroattivo di fatti anteriori.
Inoltre, contribuirà a frenare le attività illecite come il traffico di persone che hanno messo a rischio la vita e l’integrità fisica di molti giovani talenti del baseball cubano durante vari anni e delle loro famiglie.
Questo provocava un esodo illegale e completamente disorganizzato verso i paesi terzi di giocatori che arrivavano a volte perfino a mettere in pericolo la loro vita per perseguire il sogno di giocare nel migliore baseball del mondo.
Ig/am