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“Hombre del silencio”, il libro di Ramon Labañino alla Fiera del Libro a L’Avana

L'Avana, 18 feb (Prensa Latina) “Il maggiore orgoglio che possiamo avere, noi cubani di questi tempi è essere un uomo ed una donna di Fidel”, ha affermato sabato l'eroe cubano Ramon Labañino presentando il suo diario dalla prigione. 

 
“Viva Fidel!”, ha esclamato più volte nell’auditorium con più di cento persone, che si sono alzate immediatamente per unirsi allo slogan ed in segno di rispetto per Labañino, Renè Gonzalez, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero e Fernando Gonalez, conosciuti a livello internazionale come i Cinque Eroi. 
 
Questi fratelli di lotta hanno assistito sabato scorso alla 28º Fiera Internazionale del Libro (FIL) per partecipare alla presentazione del volume intitolato “Hombre del silencio”, che potrebbe considerarsi un diario di tutti i Cinque, secondo l’autore, perché nei carceri statunitensi hanno visto ed hanno sopravvissuto a fatti simili. 
 
“Ma al di sopra di tutte le cose è un’opera di amore, di cinque uomini che difendono Cuba e riflette anche l’amore di un popolo che ci ha restituito la libertà”, ha commentato nella sala Nicolas Guillen della Forza San Carlos de la Cabaña, sede principale della FIL. 
 
I Cinque sono stati arrestati nel 1998 negli Stati Uniti e condannati ad elevate pene di prigione per allertare Cuba su piani di gruppi violenti radicati nel sud della Florida. 
 
Di loro, Renè Gonzalez è ritornato sull’isola in maggio del 2013, dopo aver compiuto 13 anni di carcere e rinunciare alla sua cittadinanza statunitense, mentre Fernando Gonzalez è ritornato a Cuba in marzo del 2014, dopo aver compiuto completamente la condanna. 
 
Da parte sua, Hernandez, Guerrero e Labañino sono stati liberati dalle carceri statunitensi il 17 dicembre 2014, con un accordo tra i governi de L’Avana e Washington, con uno scambio di prigionieri, al fine di avanzare verso la normalizzazione dei vincoli diplomatici. 
 
“Essere un uomo di Fidel nei carceri statunitensi ci salvò la vita, letteralmente”, ha assicurato Labañino ed ha raccontato aneddoti concreti di dimostrazioni di rispetto ed appoggio di altri carcerati negli Stati Uniti, originari dei più diversi paesi, che ammiravano il leader della Rivoluzione cubana. 
 
“Hombre del silencio” racconta episodi quotidiani di 12 dei 16 anni in prigione, nei quali Ramon ha assistito ad assassinati ed altri fatti violenti, atti di corruzione, prostituzione, traffico di droga, perché, nonostante fossero carcerati politici, i Cinque erano inseriti tra i carcerati comuni. 
 
Labañino ha ringraziato per la solidarietà in molte parti del mondo e dello stesso popolo statunitense a favore della liberazione e del ritorno a Cuba di lui e dei suoi fratelli. 
 
Inoltre, ha invitato a votare a favore della nuova Costituzione cubana per garantire la continuità della Rivoluzione e per essere profondamente martiana e fidelista. 
 
“Votiamo ‘Sí’ per la nostra Costituzione perché è di tutti e per il bene di tutti”, ha concluso questo uomo sensibile e dallo sguardo trasparente, con un sorriso nobile ed aperto. 
 
Ig/msm 

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