venerdì 26 Luglio 2024
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Blocco degli USA cerca un’esplosione sociale in Venezuela, afferma procuratore generale

Caracas, 5 giu (Prensa Latina) Il blocco economico imposto oggi dal governo degli Stati Uniti al Venezuela cerca di generare un'esplosione sociale che giustifichi un intervento straniero nel paese sud-americano, ha affermato il procuratore generale della Repubblica, Tarek William Saab. 

 
In una conferenza offerta nell’Accademia Militare della Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB), il titolare del Ministero Pubblico ha presentato la relazione denominata “Blocco contro Venezuela: un’aggressione criminale”, che abbozza i danni causati alla popolazione dal 2015 per colpa di Washington. 
 
Saab ha citato la relazione pubblicata il 25 maggio dal Centro di Investigazione Politica ed Economica, istituzione con sede nella nazione settentrionale, che conclude che le misure coercitive applicate alla nazione da parte del gabinetto del presidente statunitense, Donald Trump, avrebbero causato la morte di circa 40 mila persone. 
 
“Le sanzioni hanno ridotto la disponibilità di alimenti e medicine, oltre ad aumentare le malattie e gli indici di mortalità. Lo dicono gli stessi statunitensi. Pensano che la continuità del blocco genererà ancora più morte”, ha affermato il massimo rappresentante dell’azione penale. 
 
In questo senso, ha aggiunto nel suo discorso che le sanzioni mettono in pericolo la vita di almeno altri 300 mila venezuelani, limitando considerevolmente la disponibilità di risorse necessarie per la sussistenza. 
 
Il procuratore generale ha sottolineato che gli attacchi contro le finanze hanno generato perdite stimate in 116.376 milioni di euro, secondo i dati del Ministero delle Relazioni Estere. 
 
A sua volta, ha ricordato che al Venezuela hanno sequestrato 4883 milioni di euro in banche internazionali. “Detti fondi erano destinati principalmente all’acquisto di alimenti, medicine e materia prima per il funzionamento dell’industria nazionale”, ha dettagliato Saab. 
 
D’altra parte, ha ricordato che le azioni di asfissia economica contro il territorio bolivariano sono incominciate il 18 dicembre 2014, quando il Congresso statunitense ha approvato la Legge 113-278, che proibisce a qualunque persona o istituzione realizzare commerci con lo stato venezuelano, comprese istituzioni come la statale Petroli del Venezuela o la Banca Centrale. 
 
Al rispetto, Saab ha condannato che come continuità di quanto disposto da Obama, l’attuale amministrazione “ha applicato 150 misure unilaterali per abbattere il governo costituito legittimamente del presidente Nicolas Maduro”. 
 
Ig/odf 

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