Il ministro di Relazioni Estere ha aggiunto nel suo account in Twitter che la ritirata degli Stati Uniti dai trattati internazionali e la minaccia di una nuova corsa militarista danneggiano la sicurezza mondiale.
Nel 1945 l’allora presidente statunitense Harry S. Truman ha autorizzato il bombardamento atomico su Hiroshima (6 agosto) e Nagasaki (9 agosto), col pretesto del rifiuto del Giappone ad accettare la resa proposta dagli alleati nella Seconda Guerra Mondiale.
Gli attacchi hanno causato più di 450 mila morti, comprese molte persone che sono decedute in seguito per malattie relazionate con le radiazioni nucleari.
La bomba “Little Boy” aveva una carica di 15 mila tonnellate di TNT ed ha devastato un territorio di 13 chilometri quadrati.
Il 9 agosto, il secondo artefatto atomico, battezzato dai militari statunitensi come “Fat Man”, doveva lanciarsi sulla città di Kokura, ma problemi climatici hanno obbligato ad eseguire il piano su Nagasaki.
Sei giorni dopo l’imperatore nipponico Hirohito ha reso ufficiale un annuncio di resa, che si è concretato il 2 settembre di quell’anno.
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