Attraverso il suo account in Twitter, l’ex mandatario ha segnalato che “i politici al servizio del regime” potrebbero destituire i prefetti di Pichincha, Paola Verenice Pabon; e di Manabì, Leonardo Orlando.
“Attenzione Ecuador: tenteranno di destituire i prefetti di Pichincha e Manabì con i raggiri di sempre. L’hanno già fatto con la maggioranza del Consiglio di Partecipazione Cittadina e Controllo Sociale (CPCCS) . E questa sarebbe la loro ‘Commissione Anticorruzione’, un pugno di politici al servizio del regime. Dittatura in Ecuador”, ha scritto Correa.
Questo mercoledì il plenum dell’Assemblea Nazionale ha destituito, con 84 voti a favore, Josè Carlos Tuarez, presidente del CPCCS; e Victoria Desintonio, Walter Gomez e Rosa Chalà, membri di questo organismo, accusati di un supposto inadempimento di funzioni.
Il gruppo della Rivoluzione cittadina ha denunciato che col giudizio politico contro quattro membri del CPCCS, il governo installa uno stato dittatoriale in Ecuador.
Correa ha sottolineato attraverso Twitter che la destituzione dei quattro consiglieri del CPCCS non allineati col governo, è un nuovo golpe di stato soave.
“È un impossibile in democrazia. Praticamente tutti loro hanno tirato fuori più voti che i membri dell’assemblea che li hanno censurati. Nuovamente l’Assemblea decapita un’altra funzione dello stato”, ha concluso.
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