“Alziamo nuovamente la nostra voce in questa Assemblea, come da 27 anni, per condannare energicamente il selvaggio e brutale bloqueo commerciale e finanziario che da più di cinquanta anni si applica contro Cuba”, ha enfatizzato.
Si tratta di “sanzioni illecite, contrarie al Diritto Internazionale che hanno impoverito il popolo cubano e le cui gravi conseguenze ipotecano il futuro delle donne e degli uomini di questo paese latinoamericano fratello”, ha spiegato.
Uruguay ha una lunga tradizione nella difesa del multilateralismo, della democrazia, dell’autodeterminazione, della protezione e della promozione dei diritti umani, ha sottolineato.
Allo stesso tempo, ha anche riaffermato questo lunedì all’ONU che non si può tollerare l’intervento straniero in America latina sotto il pretesto di difendere la democrazia.
Ha manifestato il “profondo allarme sull’avanzamento di ideologie estreme che cercano di applicare con la forza le loro proprie ricette ad altri paesi” e violentano senza pudore l’istituzionalità degli organismi regionali.
Ha inoltre denunciato che “generano situazioni di crisi e violenza come scusa per imporre le loro dottrine con la via armata e poter depredare, per il loro proprio beneficio, i paesi latinoamericani”.
Nel suo discorso, nel segmento dei dibattiti di alto livello, ha sottolineato che non si può tollerare l’intervento straniero sotto il pretesto di difendere la democrazia, mentre si spaventano i popoli con la minaccia di un’invasione liberatrice.
L’unico risultato di un’eventuale invasione è la perdita di migliaia di vite innocenti che sono asfissiate con sanzioni economiche che le sommergono sempre di più nella povertà, come succede attualmente col Venezuela.
Solamente il dialogo e l’intendimento tra le parti, permetterà un’uscita pacifica alla crisi, ha concluso.
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