venerdì 26 Luglio 2024
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Il confronto, una costante nelle relazioni degli USA con Cuba

L'Avana, 30 ott (Prensa Latina) Ricercatori cubani hanno coinciso oggi che i pretesti fabbricati, le calunnie, le pressioni, la retorica aggressiva ed il ricatto politico sono alcuni degli elementi che mantengono un permanente confronto nelle relazioni degli Stati Uniti con l'isola caraibica. 

 
Washington, dal trionfo della Rivoluzione in gennaio del 1959, insiste nel distruggere il processo sociale e per questo ha messo in moto diversi piani in tappe differenti, hanno segnalato i partecipanti nel III Simposio Internazionale “La Rivoluzione cubana, genesi e sviluppo storico”. 
 
Nella seconda giornata dell’appuntamento, che si effettua fino a domani nel Palazzo delle Convenzioni della capitale, gli esperti hanno analizzato come ha continuato ad incrementarsi, quasi sempre, la scalata contro la maggiore delle Antille, rispondendo agli interessi dei gruppi di estrema destra della Florida. 
 
Rafael Gonzalez, ricercatore del Centro degli Studi Emisferici e sugli Stati Uniti dell’Università de L’Avana, ha argomentato la sua tesi sulla politica del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. 
 
Abbiamo identificato fattori determinanti in quattro tappe: la prima, la visione e la motivazione di Trump sulla politica verso Cuba, seconda, il posizionamento di funzionari anti-cubani nel governo federale, ha segnalato. 
 
Terza, ha proseguito Gonzalez, la capacità di influenza della destra cubana-americana nella conformazione di una politica verso la nazione antillana, e quarta, la politica di Washington con Venezuela ed il suo impatto all’interno di Cuba. 
 
Trump non è mosso da convinzioni verso nessun tema, né paese, neanche su Cuba, è attirato solo dalle circostanze e dagli interessi materiali, ed in dipendenza di questi gioca determinati ruoli, può essere un gran villano o un eccellente negoziatore, ha affermato Gonzalez. 
 
Ci sono tre grandi momenti nella visione di Trump verso Cuba, c’è un Trump milionario che si estende dal 2008 al 2015, un altro come candidato presidenziale e già essendo presidente eletto, ha precisato. 
 
Inizialmente, aveva detto che avrebbe continuato la politica del mandatario Barack Obama, ma il 16 settembre 2016 ha annunciato che avrebbe cambiato la politica del suo predecessore, ha ricordato l’accademico. 
 
Da gennaio ad agosto del 2017 è una retrocessione parziale, Trump doveva onorare gli impegni con la destra cubana-americana, mentre riprende la retorica anticubana e sospende i meccanismi di dialogo bilaterale, ha affermato Gonzalez. 
 
Quindi, arriva il momento del deterioramento progressivo, producono il famoso mistero sonico, che è un gran pretesto per attaccare nuovamente e che ha portato allo smontaggio delle sedi diplomatiche, ha segnalato il professore universitario. 
 
Trump aspira a rieleggersi e vuole attirare l’elettorato della Florida, così aumenta la lotta contro il socialismo che include Venezuela, ha concluso l’investigatore. 
 
Ig/joe 

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