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Documentale “Rumbatà”, tentatrice offerta del Festival del Cinema de L’Avana

L'Avana, 27 nov (Prensa Latina) Il documentale “Rumbatà”, dell'attrice e regista Isabel Santos, diviene oggi materiale tentatore dentro le opere che si proietteranno durante la 41º edizione del Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano. 

 
L’opera, di 55 minuti di durata, costituisce un omaggio al gruppo omonimo della provincia centrale cubana di Camagüey, che dalla sua fondazione nel 1996, esalta i più autentici valori della rumba. 
 
Secondo la regista, era un impegno assunto con la sua città natale e con la storia del direttore del gruppo Wilmer Ferran, che essendo ballerino del balletto classico ha abbandonato le scarpette da ballo, nonostante le critiche, per il tamburo batà. 
 
La produzione di Santos, si addentra nel polemico genere che, nonostante sia stato proclamato Patrimonio Immateriale dell’Umanità per l’Unesco, continua emarginato da molti, dentro l’ambito dell’arte elitaria che lascia da parte la cultura popolare tradizionale. 
 
Come ha affermato la versatile attrice, diviene “un appello alla sensibilità ed al rispetto per il realmente genuino, un grido di allerta contro    manifestazioni discriminatorie e pregiudizi latenti ancora presenti nella società cubana”. 
 
Il materiale si trova dentro i 10 documentari (brevi e mediometraggi) che compongono la mostra della competizione cinematografica, che se sì celebrerà dal 5 al 15 dicembre in questa capitale. 

Con la presentazione del mediometraggio, Santos somma già vari documentari nel suo elenco come regista, tra loro “San Ernesto nace en la Higuera” (2006), “Viaje al País que ya no existe” (2014) e “El camino de la vida” (2016). 
 
Ig/yrv

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