Migliaia di abitanti di Santiago di diverse generazioni hanno composto il corteo fino al cimitero, dove saranno depositati fiori freschi davanti al monolito che tesoreggia i resti del Comandante in Capo, a nome del Primo Segretario del Partito Comunista, Generale dell’esercito Raul Castro; il presidente Miguel Diaz Canel, ed il popolo di Cuba.
Come quella domenica di dicembre, dalla mattina presto è cominciata la mobilitazione del corteo funebre, che nel momento della sua morte ha fatto un percorso sentimentale attraverso l’Isola, con origine da L’Avana, pochi giorni dopo il suo decesso, il 25 novembre 2016.
Alle tradizioni storiche proverbiali di questa urbe eroina di quasi 505 anni, da quel momento oggi si sommano anche quelle derivate dal privilegio di accompagnare il leader e di cercare ogni giorno di essere all’altezza del suo lascito di nobiltà ed umanesimo.
Anche oggi, i giovani hanno diretto il corteo, in segno di continuità e dell’impegno di sostenere l’opera colossale intrapresa dai cubani sotto l’egida di uno dei rivoluzionari più paradigmatici dell’umanità nei secoli XX e XXI.
In questi tre anni, le dimostrazioni della sopravvivenza del Comandante in Capo sono germinate nella città alla quale è stato strettamente vincolato fin dall’infanzia e quasi tutta la sua vita.
Ig/mca