venerdì 26 Luglio 2024
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Furia ufficiale per la relazione sulle violazioni dei Diritti Umani in Bolivia

La Paz, 11 dic (Prensa Latina) Il governo sorto dal golpe contro il presidente Evo Morales ha reagito oggi con furia contro una relazione internazionale che segnala gravi violazioni dei diritti umani in Bolivia, mentre continua l'ondata repressiva. 

 
Il ministro dell’Interno, Arturo Murillo, ha qualificato la relazione come “vergognosa” e favorevole al “narcoterrorismo” -accusa usata per criminalizzare ex funzionari e dirigenti sociali – ed ha lanciato l’attacco mentre il governo si impegna in una campagna contro un disegno di legge di garanzie democratiche contro gli abusi. 
 
La denuncia, che ha causato l’irritazione del governo, è stata fatta dalla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) e segnala i massacri perpetrati a Sacaba, nel dipartimento di Cochabamba ed a Senkata, El Alto, città vicina a La Paz, con un saldo di una ventina di civili morti. 
 
Indica che ha verificato che la manifestazione anti-golpe repressa a Sacaba è stata attaccata a colpi di armi da fuoco improvvisamente dalla polizia, e  Murillo ha tentato di screditare le manifestazioni contro il golpismo e le testimonianze raccolte dalla CIDH. 
 
Frattanto, ottenne ampia diffusione la denuncia fatta in Internet dal Messico, dell’ex presidente Morales, che ha qualificato come abuso la perquisizione, ieri sera, di casa sua a La Paz, nella quale conservava oggetti personali ed ha ricordato che in precedenza anche la sua casa di Cochabamba è stata saccheggiata. 
 
Morales è stato appoggiato dal suo partito, il Movimento al Socialismo (MAS), davanti alla denuncia della quale è stato oggetto da parte del governo, nella Corte Penale Internazionale, per supposti crimini di Stato. 
 
Il presidente della Camera dei Deputati, Sergio Choque, ha detto che l’ex mandatario assumerà la sua difesa davanti all’accusa basata sulle menzogne. 
 
Hanno cominciato a creare condizioni per perseguire anche l’ex ministro di Governo ed ambasciatore della Bolivia presso le Nazioni Unite fino alla sua destituzione, Sarchia Llorenti. 
 
Da un lato, l’ambasciatore dell’attuale governo all’ONU, Ruben Cuellar, l’ha insultato chiamando “canaglia” a Llorenti e l’ha accusato di screditare internazionalmente Bolivia, perché ha denunciato il golpe che il 10 novembre ha obbligato Morales a rinunciare. 
 
Llorenti sembra sommarsi alla lunga lista di ex membri del governo di Morales ed ex funzionari di diversi livelli di quell’amministrazione fermati o perseguiti, come l’ex ministro dell’Interno, Alfredo Rada, la cui localizzazione all’estero è stata chiesta dal governo alla Polizia Internazionale (Interpol). 
 
Ig/mrs

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