Cesar Navarro e Pedro Damian Dorado si trovavano nella sede per paura di repressioni da parte degli autorità golpiste dopo il golpe di Stato contro il governo di Evo Morales, il 10 novembre scorso.
Da allora è cominciata da parte degli autorità golpiste una persecuzione politica contro i membri del gabinetto ministeriale e del Movimento al Socialismo (MAS).
Nella sede diplomatica messicana si sono rifugiati immediatamente sei ex ministri, un ex governatore, un ex viceministro ed un ex direttore, nell’attesa dei salvacondotti.
Navarro, responsabile del portafoglio del Settore Minerario, e Dorado, titolare del Ministero di Sviluppo Rurale e delle Terre hanno ricevuto l’autorizzazione, come ha confermato l’attuale cancelliera, Karen Longaric, al quotidiano El Deber, per non esistere nessuna denuncia contro di loro.
Uscendo dall’ambasciata devono insegnare i salvacondotti affinché la Polizia che si trova nel luogo, permetta loro il passaggio, ha detto Longaric al giornale, in relazione al forte dispositivo di sicurezza che circonda la sede diplomatica, situazione denunciata in più di un’occasione dalle autorità messicane come una violazione del diritto internazionale.
Sul tema, il ministro di Governo de facto, Arturo Murillo, ha assicurato che si manterranno “controllando” l’ambasciata, a dispetto del rifiuto internazionale alla presenza militare e della polizia.
Tra i rifugiati nella sede diplomatica ci sono anche gli ex ministri della Presidenza, Juan Ramon Quintana, e di Culture, Wilma Alanoca, che hanno un ordine di detenzione da parte del Pubblico Ministero.
Ig/avs