La protesta è cominciata nel contesto della sessione del senato boliviano in questa zona a proposito del 35º anniversario di questa città, molto vicina a La Paz, quando familiari delle vittime con cartelli e grida di “assassino” hanno rifiutato la presenza del senatore Oscar Ortiz, figura chiave negli eventi di novembre.
“Il popolo è ferito nel cuore perché ci hanno sparato addosso quando Evo Morales ha rinunciato, ed ora vogliono venire come se niente fosse? No”, ha detto una delle manifestanti.
L’attivista David Inca ha spiegato ai mezzi di stampa che i parenti sono stati convocati alla messa realizzata a Senkata ed alla sessione del Senato, ma prima del discorso della presidentessa dell’Associazione delle Vittime è incominciata la persecuzione.
I manifestanti criticano duramente il fatto che la gassificazione con agenti chimici è avvenuta in un settore vicino ad una scuola, colpendo anche i bambini in classe.
Dovuto alle mobilitazioni a Senkata ed alla gassificazione della polizia, hanno dovuto sospendere la sessione della Camera Alta in omaggio all’anniversario della città de El Alto.
Il parlamento della Bolivia doveva sviluppare, in quella città, oggi e domani, tre sessioni.
Ig/dla